L'Italia accelera le riforme del gioco d'azzardo per sistemare il settore della vendita al dettaglio

Legislatori dentro Italia sono stati sollecitati ad accelerare un disegno di legge volto a realizzare le tanto attese riforme nel settore del gioco d'azzardo terrestre. A metà marzo, il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, e il suo gabinetto hanno approvato una proposta che è stata poi presentata al Parlamento il 20 aprile. Il mandato cerca di riorganizzare il settore del gioco d'azzardo del paese utilizzando leggi costituzionalmente vincolanti e standard uniformi in tutte le province italiane. 

Il governo mira a spostare gradualmente gli stabilimenti di gioco terrestri, come casinò, negozi di scommesse sportive, sale giochi e sale bingo, in aree sicure e regolamentate. L'idea è di spostare questi stabilimenti da luoghi come scuole, centri giovanili e strutture assistenziali.

Inoltre, la proposta dà la priorità al gioco d'azzardo sicuro, costringendo le imprese a garantire la completa sicurezza dei giocatori problematici. Questi comprendono la diminuzione dei limiti di puntata e dei pagamenti e la formazione regolare dei concessionari, rivenditori dal vivoe operatori obbligatori. Gli operatori dovranno anche migliorare i propri sistemi di autoesclusione.

Nel frattempo, per operatori di casinò con licenza, il disegno di legge potrebbe mirare a modificare le tasse di gioco, le commissioni dei concessionari, le percentuali di pagamento e le commissioni dei concessionari. 

Questa è la terza volta in 8 anni che il governo italiano cerca di riformare le sue leggi sul gioco d'azzardo. Il governo si impegna per il gioco d'azzardo sicuro, portando avanti così il modello del 'Governo Meloni', basato su autorizzazione di polizia e concessione demaniale.

La legge dovrà essere approvata da 12 commissioni parlamentari, tra cui:

• Finanza
• Affari costituzionali
• Attività Produttive
• Lavoro

Il viceministro del Tesoro Maurizio Leo sta guidando l'adozione delle riforme. Il ministro è ottimista sul fatto che le riforme otterranno il via libera dai parlamentari nelle prime fasi del 2024. Se approvate, il governo italiano procederà a redigere i decreti necessari.